sabato 26 febbraio 2011

NON CI SONO PIU' LE MEZZE STAGIONI...

...O non ci sono più le stagioni di una volta...fate voi.
Il punto è questo, non mi pare normale che a fine febbraio fa un giorno d'estate e il giorno dopo nevica! Potevo sopportarlo, fosse marzo, lui ha la nominata ormai...marzo pazzerello!
Ma febbraio no! Gli unici scherzi di febbraio sono quelli di carnevale, roba carnascialesca insomma. Tra un Brighella e un Pantalone che dà le mazzate ad Arlecchino, c'è solo tempo per tirare due arance e tornare a casa con l'occhio nero e puzzolente di succo rancido peggio dell'uomo Del Monte quando dice "no!" e tutti i fazenderos sud-americani schiavizzati si ribellano, e tirano di tutto ai baroni dei succhi di frutta! Non vi dico per cosa usano le ananas poi, ma quelli sono discorsi da terroristi che torturano ostaggi di estrazione ricca...
Comunque è pur sempre vero che non ci sono più le mezze stagioni. Per mezze stagioni pare s'intendano le stagioni come autunno e primavera che sono di transizione tra gli estremi inverno ed estate. Se non ci sono più le mezze stagioni ne rimangono due, ma queste conserveranno pur sempre qualcosa delle altre. Potremmo quindi arrivare un giorno a parlare di "primestate" e di "invunno" o "auterno" o fate voi...
Ma forse quel giorno non arriverà se, come dicono i cuggini Maya, friggeremo tutti in un grande padellone l'anno prossimo...non diceva così la profezia?....ah no?...ma sui graffiti c'era il padellone...ah era solo un graffito pubblicitario?...ah dici che il signor Findus era un Maya?..beh certo con quel nome...
Vabbè, lo ammetto sono un po' confuso, vado ad informarmi meglio al riguardo, e magari dopo faccio quattro salti....in qualche luogo (sono scaramantico...non voglio pronunciare quella parola che comincia con "pa" e finisce con "dellone"). 
Allora alla prossima, e non temete che il peggio è sempre in agguato, perchè come dicevano gli antichi passeremo dalla padella alla brace!


Oh no, l'ho detto?....ah per fortuna ho detto solo padella.
No...credevo di aver detto PADELLONE.... cazz-
     BA-KOOOOOOOOOOOOOOOMMMMMMMOOOOOO!!!



lunedì 21 febbraio 2011

FESTE DI COMPLEANNO...

Avete presente una gabbia invisibile ma solida come il diamante?...No?
Allora buttatevi nella festa a sorpresa dell'amica della vostra ragazza, in una stanza piccolissima con tutti gli amici loro che tu non conosci. 
I maschi da una parte a parlare di calcio e scommesse; le ragazze dall'altra a parlare di "nonsaichè" nella loro lingua incomprensibile fatta di shopping, tronisti, e affini; e tu nel mezzo che non capisci nulla nè dell'uno nè dell'altro. A ciò aggiungi che la tua ragazza è a parlare con la sua migliore amica che non vede da una vita (giustamente) e il gioco è fatto!
Sei solo, sei morto, guardi gli altri con fare da pesce lesso, sorridi, ammicchi sperando che ti offrano da bere, ma sei solo una ridicola emanazione della sedia a cui sei seduto. Fuori da questo corpo, fuori da questo mondo....
L'unica salvezza è mangiare, occupare la bocca con pizzette e patatine al posto di parole non dette. Ops! Ma non puoi mangiare se la festeggiata non arriva...eh! Che modi... Qui ti senti come un gorilla in gabbia...vestito da Lucio Dalla, con la gente fuori che ride e ti prende per il culo!
Non si tocca niente...finchè quella cosa non arriva.
Già, ma quando arriva?
Ma attenzione! Un segno di sblocco! I più avventati cacciano birre e paninetti con wurstel o insalata russa, spiccichi la tua prima parola, il tuo vagito dicendo: "scusa me ne passi uno?".
Poi, però i panini coi wurstel finiscono e tutto torna come prima...e siamo solo alle 9...

giovedì 10 febbraio 2011

QUEL MATTINO IN CUI TU NON HAI PIU' RETTO

-Per i bimbi uccisi da famiglie che non hanno la fortuna di amare-


Come un camaleontico
mimetico essere ti confondi
nel fitto fogliame della giungla
di città. Com'è che senti
questa forza che ti spinge
ancora ancora e ancora
sempre un po' più in là.
Una corsa una stagione
e poi ancora una ragione,
la fugace fuga in fuga
ma col passo a tartaruga
finirà con tale foga
che ne resterà una ruga.
Ma ti svegli poi al mattino,
ti riguardi nello specchio,
ti ritrovi ancor più vecchio
e ripensi a quel bambino.
Lo lasciasti sul cuscino,
stretto stretto l'hai nel letto
solo ora il tuo intelletto
l'ha capito che era vivo;
era vivo era nato, era tuo
quel bel bambino!
Che mangiava, che beveva
che la notte non dormiva,
che la notte poi piangeva,
e che ancora non soffriva.
Ora dorme, è sempre a letto,
nelle candide lenzuola
d'una madre che dà affetto,
ma che avrebbe fatto a meno
di trovarlo quel mattino
in cui tu non hai più retto...