venerdì 23 ottobre 2009

venerdì 16 ottobre 2009

BAGNO DI MEZZANOTTE



Vi presento, o cari blògghers (o bloggers se preferite la versione inglese ihihi), una cazzata di due tavole fatta per caso (o per cazzo se peferite la versione italiana...). Non badate alla qualità, nè alla presunta logica che dovrebbe esserci dietro, ma almeno leggetela eheheh....






sabato 3 ottobre 2009

PER CASO, IN GIRO

Ciao belli, è da un po' che non scrivevo qualcosa di solido. Ultimamente ho solo scritto note informative per il nuovo blog. Approposito, vi piace? E' bello spazioso qui. Se batti le mani si sente il rimbombo come nelle case nuove e non ancora arredate ihihih.
-CLAP! CLAP! AP!AP!AP!P!P!-

Forse non lo sapete ancora, ma vi dò una notizia bomba sulla mia vita da universitario. Forse non ve ne fregherà molto, ma dopo aver rischiato di lasciare le penne all'Aquila, ho deciso di trasferirmi a Teramo. E ultimamente sono mancato proprio per sbrigare queste faccende burocratiche.
Il Piano è molto semplice e coinciso: Partenza da Lecce, arrivo in prima serata a Salerno da Peppe. Cena, birra, dormita e la mattina dopo si riparte. Sveglia alle 5 (di mattina!!!),e via sul treno Salerno-Napoli. Breve colazione in stazione, e alle 8 o' clock (come si dice a Napoli) si parte sul pullman per L'Aquila. Arrivo previsto per le 11.30 circa.
Detto ciò sembra tutto perfetto. Io dopo le undici dovevo trovarmi con la prof per verbalizzare l'ultimo esame di inglese dimmerda. Tutto perfetto...
Ma poteva essere davvero? Cioè,intendiamoci bene. Poteva a me andare tutto liscio come l'olio e come la testa di Collina?
Certo che no! -E ci stavate pure a pensare?-
Ma il bello (che poi è il brutto), è che sembra tutto apposto fino all'ultimo, e in due secondi accade la catastrofe!
Ma andiamo per gradi. Io e il mio degno compare Peppe ci svegliamo in tempo. Non ci potevo credere, ma è così. Già qui avrei dovuto capire che era molto strana come cosa, e insospettirmi...Ma ero troppo stordito dal sonno per sospettare di una circostanza così fortunosa.
Vabbè, riusciamo ad arrivare in stazione puntuali, e facciamo pure i biglietti. Il treno arriva preciso a Napoli, e facciamo pure colazione. Non ci rapina nessuno, non ci chiede i soldi nessuno e arriva il pullman. Dentro è il tripudio del meltin pot. Dietro al nostro sedile c'era tipo il padre di Bruce Lee, che prima di salire ha degnamente salutato il suo bravo figliuolo con onore, che tra l'altro ha portato il padre sulle spalle da casa alla stazione. Più le valigie di cartone.
Poi entra uno con i fazzoletti, gli ombrelli, e le cazzatelle varie, che con spiccato accento partenopeo ci chiedeva un piccolo obolo in cambio di un gadget omaggio, in questi toni:" Iamm'e ! Signora bella, accatat'v' o' fazz'lett ! Che pozz' fa', era meglio andare a rubbare? Io qui shto lavorann', accattat'v'ill!!" ecc...
Dopo ciò si parte, e dal sedile dietro di noi si solleva un triste canto cantonese, di addio alla famiglia.
Il viaggio procede tranquillo, tra Peppe che ripeteva per un esame, che doveva dare, e io che leggevo le Sacre Scritture...la Bibbia per intenderci.
Dopo ore e ore, finalmente arriva il momento della sosta! Aaahhh, la sosta! Si mangia, si va al cesso ecc.
Maledetta sosta! Eh sì perchè tutto era andato bene, ma proprio quando era fatta, proprio a poche mezz'ore da destinazione, il mondo crolla e si accartoccia su se stesso.
La catastrofe si chiama CONTROLLO DELLA FINANZA!
Vabbè, siamo apposto, pensi, non siamo mica spacciatori.
Fattostà che ci fanno scendere uno per uno, e alla fine delle scalette, ti attende il cane sniffone che ti annusa in cerca della sua tanto agognata dose. Sia io che Peppe passiamo incolumi e andiamo a mangiare. Ma al ritorno dal bar troviamo i GdF ancora a ronzare attorno al pullman e con due passeggeri -all'apparenza stranieri- tra di loro. L'attenzione si sposta sui bagagli. Questi, oltre ad una borsetta con i pannolini -avevano un bimbo piccolo in braccio- avevano caricato pure un passeggino. La finanza si sfrega le mani e quasi sbava.. finalmente qualcosa da smontare!!! Insomma, smontano e rimontano la carrozzina per pignanta e pignanta volte, ma nulla si trova. Alla fine trattengono il marito-padre per questioni sul permesso di soggiorno o simili. Dopo un'ora passata a fare guardia e ladri si riparte. La moglie-madre-similstraniera, piangendo, risale sul pullman per ultima. Le toccherà arrivare ad Ancona senza il suo caro, trattenuto ad Avezzano per questioni di sicurezza internazionale! Magari il bimbo era una bomba, e volevano sabotare il viaggio per l'Aquila. Beh in un certo qual modo ci sono riusciti, perchè il mio appuntamento con la prof era bello che andato.

Ma non finisce qui. La sfiga cammina per strade misteriose. Ma arriva sempre a casa mia però...







A presto con il seguito del racconto!!!

venerdì 2 ottobre 2009

NIENTE PAURA

Buongiorno a tutti, la redazione del blog TOCCI '89 vi dà il benvenuto.
Innanzitutto la redazione non esiste, perchè qui gestisce tutto una singola persona, cioè io...
Indietrotutto non vi spaventate se avete trovato tantissimi post scritti in un giorno solo e in uno spazio temporale ristretto. Vi dirò la verità. Come i più perspicaci di voi avranno già pensato io sono un uomo superdotato con una mano per ogni dito, e un cervello per ogni capello.
Ora che ho spiegato tutto non mi resta che salutarv....
Eh? Cosa? Non mi credete?...eppure mi sembrava una cosa plausibil...uff vabbè
Niente di speciale. Niente superdoti, niente di niente. Solo un intenso lavoro di copia-incolla dal vecchio blog a questo ihihi.
Infatti troverete da questo post in giù, degli articoli con date sfalzate che ho lasciato apposta per farvi capire che sono cose passate nel tempo, ma comunque dei ricordi da cui ripartire e continuare.
E ora che ho davvero spiegato tutto, non mi resta che salutarvi e augurarvi un buon soggiorno tra queste nere pagine.

IL CORPO UMANO: ALLA SCOPERTA DELLA CACCA

19 settembre

Salve a tutti cari, carini, e anche Chiarelli (Mario). Anzi ne approfitto per salutarlo da qui. CIAO MARIO!!! Vabbè tanto lui non va su internet. E' un uomo di fatica lui, non si perde in certe "minchiate" come dice lui. E' un uomo delle grotte. Beh nel senso che lavora alla biglietteria della grotta. Zinzulusa.
Apposto, il saluto doveroso l'ho fatto, ora veniamo a noi.

Forse non tutti sanno che, grazie a quella stregoneria dei pc portatili e delle reti wireless, la maggior parte (se non la totalità) dei miei post viene scritta in bagno!
...
-sconvolti eh?
Ok ok andiamo per ordine allora:
1. Quella parolona che ho scritto: "POST" sta ad indicare nient'altro che queste cazzate messe alla rinfusa sulla rete da questo blog malfamato.
2. La seconda parolona: "BAGNO" indica un vano presente nelle abitazioni di tutti (o quasi), dove si espletano i propri bisogni fisiologici.
E qui tutti a dire la propria....Ma non ci importa se in bagno ci fai solo la pipì o la doccia, o se ci vai solo per vomitare il sabato notte, o chissàqualealtrodiaminedisconceria fate. L'importante è che in bagno ci andate per fare la CACCA.
Non dovete meravigliarvi. E' naturale andare a fare la CACCA. Chi non la fa gli viene l'appendicite. Se non mangi verdure non fai la CACCA, eh no, perchè vai stitico e quella volta al mese che vai in bagno ci lasci dentro un essere fecale di dimensioni esopuzzolantidimmerda che non va giù nemmeno se chiami Mr.Muscolo Idrauilicoggèl, Mastro Lindo e Chuck Norris insieme!!! ...Beh forse ho esagerato, forse il Texasrrèngier lo farebbe a pezzi con una delle sue mirabolanti mosse. Vabbè non è questo il punto. L'importante è capire il momento della CACCA.
Ognuno ha modi diversi di vivere questo momento, infatti fin da bambini siamo abituati "a farla" con consuetudini che variano. Alcuni lo fanno giusto per. Cioè vanno si calano le braghe, calano qualcos'altro, e finisce lì. Sciacquone e tanti saluti al nuovo nato.
Per altri invece (e qui ci sto io..hih), è un momento di profonda concentrazione (specialmente per chi è una vita che va stitico e ha ancora il culo intero..). E già, perchè tu vai, ti cali le braghe. E già qui vivi l'istante topico-catartico. Quando fai prendere aria a chi vive nella costrizione delle mutande è sempre topica la cosa..
Poi cmq ti siedi, guardi un po' intorno per essere sicuro che sguardi estranei non invadano il tuo mondo. Poi ti rendi conto che chiccazzo ci deve stare nel tuo cesso? Mica sei alla sagra dei fagioli e cotica che c'è pieno di gente che...vabbè lasciamo la sagra.
...Dicevo, ti rendi conto che sei al sicuro. Magari ti chiudi la porta a chiave, per non essere invaso da nessuno in quel paradiso fatto di fresche piastrelle bianche, verdi, blu o comecazzovuoitù. Alla fine sei lì, pace dei sensi, tutto è pronto, ma.... Non esce niente!!! Ci provi, riprovi, ma...niente. Che fare allora? Ingani l'attesa e ti "concentri". Parola magica!
A questo punto c'è chi legge, chi si fa le parole crociate, chi scrive le cagate sui blog, chi fa altro...
Fattostà che sei lì a liberare la mente da qualsiasi cosa esterna, come per aiutare il tuo sfintere anale a rilassarsi completamente e a buttare quel bambinello da 4 chili che conservi ancora da tre settimane nel tuo intestino.
Ma ecco che qualcosa accade. Una fuoriuscita inaspettata di gas altamente tossico, ti avverte che il processo è cominciato. In quella nube verdastra fai un ghigno, un sorrisetto come per dire: "ehehe, lo sapevo, eccola!!!"
Ed è proprio così. Alla 38 verticale: "Nome del famosissimo regista russo post-rincoglionista Frumenteskof" ti accorgi (oltre a ignorare chi sia questo tale, e se sia realmente esistito) che sta per uscire. Il portellone di lancio è aperto!
E tu: "Sì, eccola, eccola, sta uscendo, sta uscend..
-Wei!!! Ma ancora in bagno stai?? Poi mi spieghi che cazzo fai tutto sto tempo chiuso li!!! forza daiesci che mi serve lapiastralaspazzolailmascaralosmalteccccc...
E' tua sorella che credevi morta o comunque in qualche regione sperduta della Terra di Mezzo, tornata giusto per rompere il cazzo in quel momento delicatissimo.
E tu: -Mapporkaputtanaquellaluridaincatenatabastardonadelcazz....

20 ANNI: RESOCONTO DI UN PO' DI VITA-part2



15 luglio

-Puff pant...sono riuscito a sfuggire a quella macchina infernale. L'ho ingannata col trucco del meccanico ehehe! Ho messo un cartello "CAMBIO OLIO GRATIS" e quella ci è cascata come un'allocca; appena entrata nella mia officina fittizia l'ho smontata pezzo pezzo. Sono un genio ahahahah!!

Comunque tornando a noi eravamo rimasti alla fine delle medie. Ebbene, i cinque anni successivi contengono tutti quegli aspetti che hanno poi delineato la conformazione (o deformazione) mentale di ognuno in senso critico e in relazione alla società per la prima, vera, volta. Come molte cose, tutto cominciò in una tiepida giornata di settembre. In quella minuscola classe trovai a mia insaputa un mondo grande, fatto di conoscenze più uniche che rare, ma anche di grandi pezzi di merda (di cui per ovvi motivi igienico-sanitari non tratterò). Comunque c'è da dire che non rimpiango nulla del periodo, nemmeno le cose negative, perchè mi hanno insegnato il come rapportarsi a determinate situazioni anche molto irritanti. Considerate che, anche se non sembra, mi innervosisco facilmente, e le scintille son pronte a darmi fuoco. Diciamo dunque che ho sviluppato una piccola patina ignifuga (si scrive così?).
Comunque sorpresa delle sorprese, il primo giorno di scuola mi ritrovai accanto a Valentina, con cui ho passato praticamente tutta la vita scolastica. Dalle elementari fino al liceo, son parecchi anni...che pazienza eh? (ihihi cmq scherzo). Ma lì nelle prime file si nascondeva, sotto strati di timidezza, un'altra creatura (che dire persona è eccessivo o troppo poco). Zanfino Stefano, mi pare si chiamasse, ma da lì a poco il mondo intero e, perchè no? anche il Nepal, l'avrebbe conosciuto come il Zaffo!!!
Con lui le ore, i giorni, le settimane e i mesi passavano subito...beh forse i mesi no. Nemmeno le settimane...ma i giorni sì ihihi! Comunque anche troppo in fretta, perhè tra una cazzata e l'altra ti ritrovavi sempre con mezzo libro arretrato. Certo, sempre che si sia scartato. Badate bene, questa non è una delle solite sboronate che si dicono per fare i fichi, che si dice tipo: "Hhha! io i libri li ho ancora nel celofàn (che so che non si scrive così, ma mi piace come si pronuncia...)". E poi, invece si studia sempre per paura dei prof o delle mazzate dei genitori. Noi davvero un libro non l'abbiamo mai usato, e mica una materia qualsiasi, era Latino! E i risultati si son visti poi ehehe.
Comunque con Zaffo c'era e c'è tutt'ora una complicità assurda, che ha poi costituito la base della nostra fase creativa. Da lì son nate molte cose, ma la più nota e l'unica decente per la pubblicazione è stata "V for V°A". Raccolta di tavole sulla vita scolastica in cui Tocci e Zaffo erano preda di mille peripezie.
Ma dentro a quel brodo primordiale del primo giorno vi era un'altra personalità altamente inespressa. Ebbene sì costui era Rimo! Non vi sono parole per descriverlo. C'è chi ha detto che era il nuovo messia, chi un parente di Rocco Siffredi, chi un grande sex symbol al pari di Costanzino.... chi solo un idiota come tanti. Quest ultimo non ha goduto di vita duratura... Mai sfidare l'immenso potere di Rimo. Mai! Fattostà che Rimo, che in primo non parlava mai con nessuno (nemmeno sotto interrogazione), arrivato in quinto si è aperto totalmente. Anche troppo forse... infatti cominciava a sparare troppe cazzate e il suo alone di misticità si assottigliava via via. Ma nonostante tutto il risultato era soddisfacente. Io e Zaffo abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo rotto il guscio di Rimo, e lui ci ha ripagati rompendo i nostri....ihih.... Facciamo proprio del bene alla gente.
Ma si sa, che dopo l'anno scolastico arriva la tanto agognata estate. E le estati post liceo sono state le più strane ed imprevedibili. Infatti nell'estate tra il secondo e il terzo, cominciai a lavorare come bagnino in piscina alla Zinzulusa. Lì trovai come capo una vera e propria istituzione del ghetto Zinzulusa. Lui si chiamava Birroccia. Il lavoro logorava le forze e lo spirito, e noi rinsanavamo entrambi con massicce dosi di birra. Da lì conobbi tutto il giro di amicizie dei "più grandi". Questi erano coloro che avevi sempre visto nel paese, ma che non sapevi come si chiamassero o minimamente cosa facessero. Così li tenevi sempre su piedistalli, distanti nella loro posizione. Per rispetto ci parli non più del necessario. Poi scopri che non sono così diversi da te e tutto si scioglie e va più fluido. Fu così che conobbi la compagnia della piscina, ossia Schifano, Cesco, Ashi, Zecca, Caprino, Simone, Silvano, Frisella & co. Le serate dopo il lavoro andavano via tra chitarre, tamburelli, mare, vino, discorsoni sulle sorti dell'universo e le immancabili birre.
Ma ora, a un po' di anni di distanza, tutto ciò sembra evanescente. Si respira aria pesante, incomprensione e la solidità del gruppo, se non già svanita, sta vacillando. Forse io non posso capire perchè sono uno degli ultimi arrivati, ma dal canto mio spero che se non tutto ma in parte si torni come prima. Non sarà facile, nè immediato. Lo so.
Con questa divagazione siamo ormai arrivati a giorni recenti, e quindi al periodo dell'università.
Anche qui ci si lascia dietro un po' di gente per poi trovarne altra avanti. E per mia fortuna ho trovato nuovi amici o compagni, ma sicuramente coinquilini incredibili. Il posto non era granchè, ma noi bastavamo a riempire le vuote giornate di quella città fredda e pericolante. Noi, Aldo, Peppe, Franky, Marco e Antonio: i Pettino boys, noi la Franky Family, noi i terremotati. Noi quelli che a settembre stanno punto e a capo e non sanno dove andare a sbattere prima la testa. Noi che abbiamo tutto da rifare. Noi che ce la prendiamo sempre in quel posto lì. Insomma noi..ecco.
Ma prima di tutto noi eravamo quelli che organizzavano i party a casa in stile americano, alla faccia della signora pazza di sopra, che vedeva gli ufo e che ogni tanto andava dall'esorcista. Eravamo quelli che andavamo a lezione giusto per vedere se c'era la "Ray-Ban"(Marco). E se non c'era via al biliardino, caffè o birra e di nuovo a casa a cazzeggiare o dormire (Franky). Noi eravamo quelli che si alzavano alle due o alle quattro di pomeriggio, e andavano a letto alle sette di mattina perchè azzeccavano davanti al pc (Antonio). Eravamo quelli che organizzavano tresche di poker con gente sconosciuta (Peppe). Eravamo quelli che ogni scusa era buona per bere, noi che facevamo gli scherzi telefonici....
Ma dopo quel triste giorno, le stade si son separate. Dopo quel 6 Aprile lottiamo contro il mondo anche solo per vederci. Lì abbiamo lasciato molti ricordi, amicizie lontane, e anche amori appena nati.
Ed eccomi qui a 20 anni, con un'operazione all'ernia, una denuncia per molestie a mezzo telefono, un terremoto sulle spalle.
Una ragazza che amo tanto e che farò di tutto per avere sempre vicino!

20 ANNI: RESOCONTO DI UN PO' DI VITA-part1


14 luglio

Come al solito in ritardo mi trovo a scrivere di eventi successi già. Cmq di recente, ossia il 7 Luglio scorso di questo anno corrente mese ecc... ho compiuto 20 anni. Beh nulla di speciale direte, ma per me è un'età significativa, forse anche più dei 18. Colgo quindi l'occasione per fare spazio nella mente cacciando fuori un po' di ricordi da mettere in ordine. Ma proprio qui lo devo fare? Sì.

Che dire dunque? -eh se non lo sai tu...- Vabbè ma si fa per dire...- sì ma sempre di dire si tratta, quindi comincia senza tante cerimonie!
Del giorno in cui sono nato non vi so dire molto...è come se non ci fossi stato, paradossale se si pensa che è il primo giorno in cui si è presenti, ma si è assenti mentalmente. Insomma già tutto un programma... Nell'infanzia che ricordo si andava sempre su e giù da Castro a Crotone, fino ai primi anni di asilo, che tra l'altro ho frequentato a Crotone stesso. Lì ricordo un bambino, Lorenzo credo, che giocava sempre con me, che toglieva i topi dalle tasche del giubbino, che metteva le dita nei buchi delle mie tasche rosicchiate da tali topi. Ricordo i pranzi nelle vaschette di alluminio e le maestre Rosetta e non mi ricordo l'altra. I vetri rotti dell'asilo, i bambini che abitavano affianco a me. Roberta e i suoi fratelli, i colleghi di mio padre, la spiaggia accanto al cimitero e i mozziconi di sigaretta nella sabbia. I giocattoli, naturalmente. Poi avvenne che decisi di restare a Castro con la nonna e di non tornare mai più nella grigia città grande. Cambiai asilo e lì trovai altri amici, Andrea, Marco, Luigi, ma sono solo alcuni dei tanti con i quali avrei cominciato a vivere ogni giorno. Poi il maestro Vincenzo, che ora fa il negoziante di dubbia sessualità, le recite, il metterci in fila e cantare "Oh bella ciao" mentre si andava per il paese. Le guerre tra maschi e femmine con Cristian dalla parte delle femmine e Ofelia da quella dei maschi... e poi i primi segni della sfiga che mi avrebbe accompagnato da lì in avanti. Il succo all'albicocca spruzzatomi in faccia da uno a carnevale. Il dente nero fattomi da Luigi Fersini nella stanza dei giochi, il sangue.
Ma l'asilo finì, era tempo di elementari. Qui altri compagni come Eliana... Poi Vincenzo e Salvatore, quindi le minacce per le merendine, tornare a casa a digiuno, l'omertà. Le righe rotte. Gli inseguimenti a fine scuola, le fughe e i rifugi sotto le macchine. La svolta. In terza elementare tutto finì e diventammo grandi amici. La curva nord: grande fila di maschi: Cristian, Luigi, Andrea, Io, Vincenzo, Salvatore. I rientri pomeridiani, i primi discorsi osè (ihihi). Le prime infatuazioni. Le prime cantonate! I professori che prima di tutto erano persone e ci insegnavano a vivere più che a fare quattro conti.
Poi le estati alle otto a mare, rigorosamente a piedi, discesa ma soprattutto salita. L'incontro con la Chiesa, fare il chirichetto o cherichetto o cherichietto...ma non ha più importanza. Ho appeso la tunica al chiodo.
Alle medie nuovi amici, già quelli del "porto", cioè di Castro Marina, quelli che non vedevi mai "sopra", quelli che non conoscevi, quelli che conoscevi all'asilo e son ritornati con te. I tre anni delle medie hanno consolidato rapporti e definito meglio le cerchie di amici. Come un certo Davide, che mi invitò al suo compleanno ma non ci andai, forse perchè malato (era dicembre). Ma lui sostiene l'abbia fatto di proposito. Le indimenticabili gite, le risse nei bagni, le partite a rugby in classe con le uova di pasqua, gli scherzi alle ragazze, la scoperta della pubertà. Sviluppi sconcertanti. Sangue sulle sedie...
Da lì uscirono i soprannomi nati per caso o apposta, che ci portiamo tutt'ora. Nomi di battaglia come Happy, Marzo, Cotenna, Tocci (vabbè, non è un soprannome vero e proprio) Musio( neanche questo), ecc, riecheggiavano nell'aria quando facevamo le nostre missioni notturne, e andavamo ad importunare le persone. Inseguimenti, scappare da automobili a fari spiegati velocissime, tornare a casa col fiatone. Ringraziare Dio di essere ancora vivo.

Per non parlare poi del liceo...infatti non ne parlerò. Non ora, devo scappare, c'è ancora un'auto che mi segue...oddio.
Alla prossima....SKREEEEEEEEEE WROOOOOOOMMMM!!!!!

RICORDI DI NAVIGAZIONE


28 giugno
Discorso di un mozzo col suo capitano, in uno dei tanti momenti di riflessione sugli interminabili giorni di navigazione.
...Diario di bordo, 18 Giugno 1879, sesto anno di navigazione.
"Il Capitano Barbetta si lamenta per le zanzare".
Nocchiere di bordo, Alan Malvolti.
-Ci troviamo qui dopo aver affrontato una lunga navigazione, ed è stata anche questa un'impresa, come una delle tante. Si parte con la nave, si sentono voci di femmine, ma la donna a bordo porta sempre spurchia. Si parte, si parte, festeggiamenti a bordo dei miei carissimi prodieri.
-...e il cane si è svegliato. Si può sentire in lontananza un cane di mare.
-Il cane che riusciva a tenere in pascolo le pecore sulla nave, e avevamo il nonno di Heidi che ci manteneva con le pecore sempre, giorno dopo giorno, per avere il latte fresco sulla nave. Che poi ha fatto un brutto esperimento con quella pipa...
-Ahiahiahiahi...
-Nonno di Heidi, sei grande, te l'ho detto, te l'ho spiegato: non si mettono i pappafichi nella pipa!!!
-Non si mettono i pappafichi nella pillola...nella birra...nella pipa...
-Ho provato.
-Ho provato ma non son riuscito...
-Purtroppo ci ha lasciati, nonno Heidi se n'è andato, è morto! E mo' il cane si è svegliato, che ci teneva a pascolo le pecore...
-Capitano, guardi, qua si vedono le stelle!
-Sì, stiamo prendendo misure col sestante.
-Vediamo...ma il sestante è un pericolo costante!
-Effettivamente....
Ora stiamo incontrando una mareggiata, una mareggiata con forte vento.
-Ma no, è biancata persa, burraschetta, c'è maretta...
-Bruschetta. Comunque si sentono rumori strani. Sono i gabbiani pirati.
-I gabbiani sono i pirati del mare.
-Guarda, quella c'ha la bendana!
-Oh no, se quella c'ha la bendana siamo proprio fritti, accipicchia!
-Non ci voleva proprio! Ma come? Anche i gabbiani pirati fanno il karakiri...
-Eh sì, sì... si stanno suicidando, mi sembra proprio un suicidio di massa...
-Perchè hanno capito che siamo troppo forti, siamo i megliori. Perchè ricorda mozzo, che un giorno anche tu potrai diventare comandante come me, e io...
-Diventerai mozzo come me.
-Diventerò mozzo come te. Ma ricordati che la nave cammina. Finchè cammina sei salvo. Se non cammina più sei perso, bello mio. Sei perso!
-Sono cose che succedono nella vita...
-Sono cose che solo il sottoscritto può prendere la responsabilità. Perchè la responsabilità è del sottoscritto! Comunque credevo fosse un altro tipo di stronzetto...
-Tipo?
-Tipo...ah beh un altro tipo...
-Tipo un altro tipo insomma. Bel tipo, tipaccio direi.
-Topaccio.
-Un topo...è un topo, non è un tipo.
-Non è un topo, è un tapo.
-Non è un tapo, è un topo, è un tipo, è un tupo...
-Già, era tutto aggogghindato.
-Tutto inghingindato, inghingogghindato.
-Era tutto inghinghindondato...



-Mozzo, questi sono i discorsi che bisogna affrontare durante la lunga navigazione... Quando si naviga è brutto. E' brutto brutto. Femmine, dipende. O i maschi, dipende. Dai gusti. Ma le donne portano scarogna sulla nave, e rogna a casa.
-Rogna-scarogna.
-Brutte tipe le donne... belle, trombabili...
-Però?
-Brutte tipe...

-Capitano, che dice andiamo?
-Andiamo mozzo, mio caro, in plancia a controllare la rotta.
-Sì sì andiamo, prendo la bussola.

E la nave continua a camminare, come dice il nostro capitano, mentre il mozzo Malvolti torna a riposare pieno di risposte e assetato di quella sapienza marinaresca, che sa di vento, di sale e di navi in fondo al mare.

DOMANDE ESISTENZIALI #2

10 giugno

Benvenuti al secondo appuntamento con la nostra rubrica sulle domande esistenziali. In questo numero andremo a svelare uno dei più grandi misteri dell'intera storia umana, che vi lascerà esterrefatti, non tanto esterre ma abbastanza fatti...ahaha!!! Vabbè, bando alle ciance, e ciance al bando, perchè la banda passò, e il treno non si fermò alla stazione, e tutti i suonatori che erano sui binari vi rimasero, però a pezzi, senza vita, ma soprattutto con gli strumenti rotti.

Ecco a voi la vera verità su GLI SCEMI DI PAESE

Tutti nei nostri rispettivi paesi, villaggi, città, o quartiere metropolitano, abbiamo la tipica figura del così detto "scemo" o cmq del personaggio incredibilmente fuori da ogni aspettativa morale, intellettuale e normale. A volte ci si chiede come sia possibile comportarsi in quel modo in qualsiasi situazione, sembra così incredibile da voler dire che lo facciano quasi apposta. Bene, se anche a voi è venuto questo dubbio, troverete conferma a ciò che pensate nelle parole seguenti. Al contrario, per chi questo dubbio non l'abbia mai avuto, sarà un'incredibile scoperta.
Se andate in giro per le strade, nei bar o cmq in luoghi molto frequentati dalla solita gente, troverete sempre una di queste persone che passa in continuazione a piedi o in macchina, o sarà seduta a tracannare birra, a giocare a carte o semplicemente a bestemmiare. Loro sono sempre a contatto con la gente, perchè rappresentano lo "strato" (parola orrenda, ma efficace) più basso della scala gerarchica relativa del luogo in questione. In pratica viengono derisi anche dai ragazzini di 10 anni... Solitamente hanno dei posti fissi, nei quali passano anni e anni, con la stessa routine. Ma soprattutto sanno tutto di tutti. Cioè non sempre lo danno a vedere, ma essendo sempre presenti, ascoltano e osservano qualsiasi cosa accada nei dintorni. Ed è proprio questa la chiave di lettura della storia.
Tutto ciò porta ad una sola soluzione. Gli "scemi del villaggio" altro non sono che delle specie di agenti super segreti e super qualificati, che tengono sott'occhio la popolazione fin nei minimi distretti locali. Sono tipo dei super addetti alla sicurezza, però passivi, e registrano qualsiasi cosa che cade sotto i loro sensi. Troppi super?? griderete allo scandalo fantascientifico-catastrofico-emozionale-eccc... Però,se ci pensate, chi mai sospetterebbe di loro? Sono perfetti in tutto e per tutto, hanno una copertura perfettamente costruita, che scavalca il limite del credibile in modo così assurdo che non ci facciamo neanche caso. Possono essere i nostri angeli custodi, o ciò che ci incastrerà a tempo debito se siamo con le manine sporche.
Chissà quanta gente losca e introvabile è stata presa grazie al loro instancabile lavoro. Sì, perchè a loro non importa mica del furtarello, della multa o dei discorsi sugli spinelli che fanno i ragazzi cretini. No, loro hanno pesci più grossi da pescare, e la loro rete ha maglie così strette da essere impercettibile, e sembrare davvero invisibile e inesistente.
Quindi gente, achtung, e quando passa lo "scemo" ridete, ridete pure, ma sappiate che il vostro è un riso amaro!!!(come la telenovela che guardavano le nostre nonne o vecchie zie zitelle, le zietelle appunto...).

Sconcertati?? No?? Concertati? Bene, in entrambi i casi, sappiate che i membri della banda sui binari, sono tutti sopravvissuti, grazie ad un miracolo della genetica bio-melodica. Ora sono delle specie di mutanti metà uomo e metà strumento musicale....c'è l'uomo violino, l'uomo timpano, l'uomo clarinetto, ma quello più felice è l'uomo trombone! Iihihih!!!
E ricordate:
THE FOOL OF THE VILLAGE IS WATCHING YOU!!!

...attenti all'uomo flauto traverso, quello è pericoloso soprattutto se lo avete di fianco eheheh!!!

DOMANDE ESISTENZIALI #1

02 giugno

Con ciò inauguro una nuova rubrica, dedicata alle domande che, alcune volte, qualcuno si fa. Le risposte potrebbero essere devastanti, e svelare aspetti arcani, nonchè oscuri dell'universo in cui viviamo. Il primo capitolo della nostra(di chi?...vabbè era un plurare maiestatis...no eh?..mmh facciamo plurare tatum-verde-) dicevo, il primo capitolo della rubrica riguarda la seguente questione esistenziale: E' NATO PRIMA IL CAPITAN FINDUS O I BASTONCINI?

Bene, dovete sapere che in origine la terra non era così come la conosciamo noi. Per esempio prima i luoghi che ora sono ricoperti dai ghiacci, erano dei paradisi tropicali. Questa era denominata la Terra dei Capitani, creature mitologiche metà barba metà uomo, metà imprecazioni...no, non mi sono sbagliato, questi esseri avevano 3 metà. Vabbè, fattostà che questi capitani passavano la loro intera esistenza pluri-millenaria a circunnavigare gli atolli su cui risiedevano, e andavano ad infastidire le timide signorine delle isole vicine. Ogni volta era la stessa storia, questi vecchiacci barbuti e perennemente ubriachi, si lanciavano all'arrembaggio sulle candide spiagge vergini, delle vergini dalle candide spiagge, sostenuti da un'innaturale forza ormonale, nonostante l'andropausa ormai avanzata. Dovete sapere che allora i rituali per l'approccio amoroso erano differenti da quelli di adesso. Ora si va in un locale (meglio se è una discoteca affollatissima), si avvista dal tavolo la solita bionda solitaria al bancone (o mora o qualsiasi, a seconda dei gusti), e la si tenta di abbordare offrendole da bere oppure ubriacandola con discorsi inutili quanto assurdi, nel caso fosse astemia. I Capitani, invece facevano la stessa cosa, solo che usavano i merluzzi (preziosa merce di scambio di quel luogo). Se le ragazze rifiutavano sbattevano il malcapitato pesce in faccia all'altrettanto malcapitato vecchiaccio. E da qui è nata l'espressione "a pesci in faccia" (altra domanda risolta ihihi). Vista la situazione, visti i frequenti insuccessi, visto chi novella 2000 e tv sorrisi e canzoni, uno dei Capitani escogitò un piano. Cominciò a lavorare i merluzzi in modo che non potessero far molto male in faccia. Casualmente scelse la forma parallelepipedica (di bastoncino per farla breve), così poteva anche avere qualche risvolto sessuale..non si sa mai. Solo che, così com'era, si afflosciavano tutti sti bastoncini, e non erano tanto belli da vedere. Allora invocò il dio dell'intelligenza, mitica forza della natura nonchè avvocato e contabile interno dei Capitani. Il dio trovò subito la soluzione congelando il merluzzo bastoncinato. Tutto era perfetto, infatti il Capitano riuscì a rimorchiare, premiato per l'originale trovata. Ci riuscì anche perchè la signorina vergine casta ecc.. subitò intuì l'immensa utilità del bastoncino!!!
In men che non si dica il merluzzo del capitano divenne un fenomeno di moda, e tutti volevano il suo merluzzo...ihihi
Però, c'è un però. Il Dio si sentì fottere, perchè alla fine era tutto merito suo, e lui non riusciva a rimorchiare. Allora un giorno si alzò, mangiò, al cesso andò, e quando scoprì che gli era finita la carta igienica...si adirò! Per punizione congelò tutti i merluzzi di quel pezzo di mare, e già che si trovava abbondò congelando pure le terre emerse. Naque così la Groenlandia.
C'è da dire anche, che le vergini delle isole, reagirono subito al drastico cambiamento di clima. Infatti inaspettatamente misero su un'abbondante pelliccia, i baffi, ma rimase intatta la loro stupidità e la loro voglia di giocare con le palle. Naquero così le foche.
Alla fine l'era dei Capitani si concluse, e queste creature si estinsero. A noi sono pervenuti solo i resti di quest'era d'oro, ossia i Bastoncini Findus (dal nome del Capitano che li inventò). Un'altra prova di questa storia è il fatto che si dice che i marinai cerchino di accoppiarsi con le foche dopo mesi in mare aperto. Infatti, questo è un residuo istintivo dell'antico rituale di accoppiamento con le vergini delle isole.

Ora da qui potete trarre la risposta alla prima domanda esistenziale. Appuntamento alla prossima!

Per il corso di un Fiume

13 maggio
Sull'altra sponda, c'eri tu.

Ti ho vista mentre il sole asciugava i tuoi capelli,
e il vento li pettinava. Ti ho vista cingerti i seni,
con le foglie dell'albero di vita, ho visto i semi
e le bacche nutrire la tua fame, come la madre
allatta il suo bambino. Ti ho vista, mentre inseguivi
la tua ombra, scappando dalle fiamme del tramonto.

Ti ho vista, ti vedevo. Ma ora sull'altra sponda
hanno eretto un muro. Nè sole, nè vento
riusiranno a raggiungerti. Solo una lenta, fissa,
penombra pesante, che si raffredda sempre più,
come il corpo di un soldato appena caduto nella battaglia.
Tu cadi, e spiri ogni giorno che passa.

Ti illudi, di poter scappare, imprimendo
i tuoi pensieri sul muro. Ma come sabbia
spazzata dal mare, quei disegni svaniscono,
nel grigio sempre uguale, di quella maledetta
costrizione. Nemmeno i gusti e gli odori
riesci a sentire. Sei uno stelo, in attesa di essere strappato.

La notte ti svegli, ma non lo sai.
Vaghi nel vuoto più assoluto credendo
fosse un incubo. Ma sei sveglia e non lo sai.
Il giorno sogni, e credi di vivere lasciandoti
dietro quella nausea. Sogni di essere fuori,
e le paure, e i rimpianti sono dentro il muro.

Ma non distingui notte e giorno,
non distingui vita e sogno, sei in gabbia,
e solo un puzzo squallido di vomito e piscio,
scandisce il tempo nella tua prigionia.
L'albero di vita è un tizzone bruciato
nel fuoco della morte. Solo il fiume lo spegnerà.

Son tornato, un giorno sulla mia sponda,
per vedere sull'altra. Solo una gran nube
vi scorsi, e al termine di un uragano di parole,
pensieri, immagini e suoni, più nulla vi rimase.
Non era più il muro, non era più il buio del
grigio cemento. Solo una fioca luce, e scrutando meglio,

Sull'altra sponda c'eri tu.

IL FAMOSO GINO SIRIANI -Monologo mongolo-go-

30 aprile

Salve a tutti, salve alle pallottole e alle pistole che sparano colpi a salve, ma anche a Salve (Morciano). Vabbè come avete potuto notare, quello del terremoto è stato un unicum (non il liquore) di intervento serio qua sopra, ma dovevo farlo. Comunque the show must go on, e quindi io vado on. Vi presento un monologo che ho trovato in un remoto angolo della mia mente. In pratica me lo inventerò pezzo per pezzo, dato che non ho niente da fare... Si intitola il famoso Gino Siriani, e non so ancora nulla in più sulla trama, appunto perchè non esiste di già. Vado allora.

-Il Famoso Gino Siriani-

Oh chi sei tu, bianca signora che baci le mie tempie a notte inoltrata? Chi sei tu, che bussi ancora alle mie finestre, come il vento di tramontana dopo la calura estiva?
Sei forse tu la morte, che al rintocco dei mei ventisette anni corrodi le vene sigilli gli occhi? O sei vita che con un bacio ridai linfa al mio fiato ormai spento?
D'un tratto mi assopii, come un sole dietro la collina in fiamme. Dal buio emersero occhi o forse fasci di luci abbaglianti, e ancora rami e fulmini, forse foglie e radici, e chiome d'alberi che come nuvole salivano in cielo. Ancora più in fondo spinsi lo sguardo, dato che le ombre si diradarono, a tal punto da poter scorgere sulla riva distante di un fiume un mio simile. Mi avvicinai, ma lui svanì, e come un vapore lo respirai e lui rimase con me per l'eterno trascorrere di un istante. Ancora e ancora elevai gli occhi fino a compenetrare, con l'animo aperto di un bambino, quella fonte di tiepida luce. Mi investiva come una cascata, ma il suo corso era dolce. In quell'attimo sentii lo spirito evaporare e innalzarsi come fumo d'incenzo nell'aria libera. Mai ho respirato aria così libera, mai ho calpestato suoli così soffici, mai ho volato così in alto. Ho visto da sopra le memorie del mio mondo, il ciclo della storia, e le illusioni dell'uomo che perde tempo a mordersi la coda, come fa un cane. In quell'atto reca l'illusione. Ho visto ancora il decoro ormai perduto delle civiltà antiche, conservato in cima ad una montagna di piombo. Ancora pochi cercano di scalarla. Nell'attimo di un lustro-decennio, sorvolai l'immenso mare del tempo. Invecchiai e rinacqui infinite volte. Ma a nulla è servito, sono rimasto ancora io. Infine prima di vivere ho trovato il mio nido. Il mio posto. Il vero senso del mio essere, e tutto ciò che si cerca nella dimensione dell'uomo "che si morde la coda". Fu lì nello spazio di un nanopensiero che sono riuscito a fondermi con cosa sono veramente. Una vita di parole non basterebbe a spiegare. Perchè non c'è nulla da spiegare. E allora perchè parlo?
Mi destai sorpreso da questo interrogativo. Era ormai giorno, e le fantasie della notte corsero via dalla mia stanza per seguire le stelle e tormentare l'altra metà di mondo che andava a dormire.


Rimase solo il rumore dell'acqua in cui cade la prima urina del mattino.

VOCI DAL SOTTOSUOLO

21 aprile

Questo intervento, a differenza degli altri, sarà davvero serio. Una volta per tutte metterò per iscritto, per quanto sia possibile farlo, le mie impressioni, sensazioni, ricordi, riguardo all'esperienza del sisma all'Aquila vissuta purtroppo in prima persona.

Avreste mai immaginato di poter rischiare davvero tutto in pochi secondi? Avreste mai immaginato che quelle poche sicurezze che cominciavano a nascere sarebbero crollate come castelli di carte? Avreste mai immaginato che alla fine siamo solo degli sbruffoni pieni di paure e dubbi? Io non l'avrei mai immaginato, ma l'ho fatto...mio malgrado. Ormai sappiamo tutti com'è andata quella notte di domenica. Ormai siamo super informati su quanti feriti, morti, dispersi ci sono stati. Si parla ogni giorno di quanti fondi devono essere impiegati per le prime ricostruzioni, critichiamo tutti i presunti responsabili di morti evitabili, siamo tutti vicini agli sfollati delle tendopoli...
Ma per un momento proiettatevi in un letto alle tre e mezzo di notte circa. Chi dorme, chi guarda la tv, chi sta a letto con qualcuno, chi soffre, chi vi è inchiodato da una vita ecc. Voi siete lì. La camera è buia. D'un tratto un rombo assordante vi spacca le orecchie, e tutto intorno a voi trema prima piano, poi sempre più violento, finchè quel letto immobile di prima non salta sul pavimento come un cavallo che scalcia. Siete in mezzo ad una tempesta senza vento o mare forte. L'unica cosa che cade non è pioggia, ma calcinacci, libri, soprammobili. Potete sentire lo stridere dei mattoni,così solidi poco prima, che si sgretolano e sembrano quasi esplodere con un'immane pressione. La mente comincia a deviare le immagini, credi di vedere tutto in obbliquo, bestemmi, preghi, piangi, giaci immobile, che fai? Proprio quando stai per mollare l'inferno si prende un attimo di pausa. Il tempo dilatatosi prima si riassorbe in una fuga tempestiva. Prendi le prime cose che ti capitano sotto mano. La maglietta del pigiama, un paio di jeans, le ciabatte. Scappi all'impazzata nel buio del corridoio, sperando che la tempesta di case non riprenda subito. Con tutta la forza che l'istinto ti dà ti fiondi giù per le scale. Sei salvo, ora aprirai il portone e sarai per strada al sicuro. Ma quel portone non si apre. La situazione è ribaltata. Sei in trappola! Ti accorgi di respirare tufo e intonaco in polvere. Gli occhi bruciano di adrenalina e polvere. Gli altri condomini arrivano. Ci sono bambini, anziani, donne in lacrime, uomini indecisi... cerchi di chiamare i soccorsi...purtroppo non sei l'unico: una città intera è nel panico. Devi fare da te. Spacchi uno dei quadrati di vetro di cui il portone è composto. Maledici il cattivo gusto di chi l'ha scelto! Da questo quadrato escono prima i bambini e poi mano a mano si riesce ad uscire. Per strada sei al sicuro finalmente. Ti fa male il braccio, hai cercato di sfondare il portone senza successo. Le mani gocciolano sangue, e pezzetti di vetro. Ti unisci ai tuoi compagni e cerchi di capire la situazione. Qualcuno ti prende, ti offre un passaggio fino ad uno spiazzo, dove passerai la notte. Fuori fa 4 gradi, e sei a piedi nudi in pratica. Lo spiazzo è pieno di automobili. Gente che chiede sigarette. Gente distrutta che si aggrappa all'ultimo residuo di quotidianità. Gente fresca di terrore e di coraggio. Tutta la notte si sta con l'orecchio al notiziario, e da un minuto all'altro le liste crescono. Morti, feriti, case crollate, ecc. I minuti sono scanditi da nuove scosse, più lievi. Ogni volta la macchina sembrava accendersi ancora, ma senza che il motore girasse. Ogni volta era quel boato che ha distrutto i tuoi nervi, che ti rende debole e psicologicamente vulnerabile. Le tue difese mentali sono messe a dura prova. Se chiudi gli occhi, ti rivedi dieci minuti fa, mezz'ora fa, tre ore fa, mentre scappavi dal mondo in distruzione.
Alla fine arriva il sole. Ora vedi ciò che per tutta la notte hai sentito. Quelle sirene prendono forma. Quel rombo di elicottero lo vedi in cielo. Quelle lacrime sono sul volto di anziani che hanno perso tutto, di madri, padri, fratelli, figli, che sono svuotati di ogni sostanza vitale.
Dopo è tutto un organizzarsi per andar via. Un cercarsi al telefono. Un rassicurare le famiglie lontane. Un mettersi al sicuro.
Dopo si tratta solo di raccontare mille e mille volte la stessa storia, di recitare fino alla noia la stessa opera teatrale per pubblici sempre nuovi, e ignoranti della ferita fresca, che ad ogni parola gronda ancora sangue.
Ora anche voi una volta per tutte sapete com'è andata davvero. Ora anche voi ci siete stati, anche se di passaggio in quella notte, in cui le voci urlarono dal sottosuolo.

QUANDO LA FINZIONE DIVENTA BICCHIERE

03 aprile

Questa è la storia, anzi storiella (sennò vi spaventate e non leggete più) di un ragazzo intrappolato in una città remota. Allora, in tempi remoti, esisteva una città remota(che forse esiste anche oggi, ma è cmq remota). Gli antichi saggi del tempo decisero di isolare questa città remota, che diventò ancora più remota, remotissima direi. Ora, dovete sapere che questo postaccio mancava di molte cose...tipo mezzi di trasporto efficienti a tutte le ore e in tutti i giorni della week. Ma questo è solo uno dei tanti punti della lista delle cose della città della quale necessita per delle cose di cose delle quali non ci si può vivere dentro della quale di sto cazzo di de dò dà e sto pezzo un senso non ce l'ha! Vabbè, comunque, a parte tutto, il difetto principale della città remota era che la gente non sorrideva mai. Erano tutti antipatici, tutti tronfi e gonfi di un qualcosa che alla fine non valeva nulla. Persino i bimbi erano antipatici. Già il modo di parlare, quell'accento particolarmente irritante ed irritato, rendeva difficile -se non impossibile- qualsiasi tentativo di discussione. Sembrava quasi che tutta la gente fosse vittima di una paura collettiva, senza un motivo apparente, verso l'estraneo o ciò che và fuori dalla quotidiana normalità. La gente fragile cerca di creare una finta barriera per difendersi....da chi poi?? Da sè stessi!!!
Li vedi tutti omologati, vestire abiti identici, condurre tutti le stesse azioni minuto per minuto, quasi come un branco di scimmie che si imitano a vicenda. C'è la neve? Allora tutti chiusi in casa. C'è il sole? Allora tutti a passeggiare o riversati in piazza, a godere di quel raro tepore come tante lucertole tra le pietre. Fa il terremoto? Allora tutti col cellulare in mano...
Il vero problema della città remota non era il freddo climatico, bensì il freddo nel cuore delle persone....brrr...terrificante.
E dunque, morale della storia: se hai freddo nel cuore fatti un bicchiere... per scaldarti almeno lo stomaco...poi ciò che viene è bene, basta che si beve!!!


-Signor Malvolti, lei vive in una città schifosa! Ma come fa?-
-Chi?? Che cosa?? Chi sei tu, voce misteriosa? E soprattutto che fine ha fatto il mio Whiskey??-

IL LIBRO PAGA DEL CAZZEGGIO

26 marzo

Che anno è? Che giorno è? Che cazzo ho preso ieri sera? Vita di merda...qui si discute di aborto, voglia di non fare un cazzo, membrane cellulari, mancate ore di studio, Baricco, temi di italiano al liceo, e cazzate così. C'è chi crede che oggi cambiava l'orario, chi invece crede di sapere cose che in realtà non sa, chi di queste cose si serve per rompere le palle con discorsi che non hanno nè capo nè coda, chi arreda la casetta su Pet Society.
Che dire? Dato che non ho proprio nulla da fare, e visto e considerato che ho un po' di mal-di-testa (che secondo me si potrebbe pure scrivere tutto attaccato...vabbè allora malditesta), dicevo, viste tutte ste cose qui, mi metto a ticchettare e taccattare sulla tastiera per scrivere quattro minchiate.
Vi scrivo da un pc che non è il mio, ma è di una certa ragazza che in pratica non mi fa dormire più a casa mia, e mi "costringe" a sonnecchiare su letti sconosciuti e non sempre comodi...tipo quello di stanotte...bah! Comunque, qui è tutto un altro mondo una dimensione che non si sa se sia parallela, perpendicolare, o un piano inclinato, ma ha stimolato lo stesso la parte idrofoba della mente. Così, come uno stivale, mi metto a pensare cose che forse non esistono, o credo di pensare (infatti uno stivale crede di pensare, ma in realtà non lo sa nessuno se lo fa davvero o no).

-Allora, cosa ci vede in questo dipinto, signor Cappellotti?-
-Mah...sinceramente, un bel po' di cose senza senso...lo paragonerei quasi ad un libro paga del cazzeggio!-

CHE FINE HA FATTO ALAN MALVOLTI?

20 marzo

Spine di vento che tagliano il volto,
ti lasci dietro il tuo addio,
in quel lontano inverno
così vicino in ogni fiocco di neve
che dalla finestra scende giù,
come berne lacrime di cielo.

Guardi l'albero fuori casa,
ma non ti risponde più,
neanche la volpe si ferma
e non dice più l'ora. Solo,
sei solo, e il fumo di un camino
abbraccia la grande montagna.

Sordamente ti trascini
per strada, e la tua leggerezza
grevemente pesa sui passi.
Prendi il primo bus che capita,
finisci il pacchetto, osservi i palazzi
e come un riflesso ti rivedi in qualcuno.

Cerchi uno scopo dietro ogni angolo,
lo trovi, ci vai, forse no e torni indietro.
Ricominci da un bar, un caffè,
ti ributti come un vecchio solitario
di una canzone jazz. Fa freddo,
insegne luminose giocano con la tua ombra.

Il tuo entusiasmo si accende,
si consuma, un po' se lo prende il vento,
finisce, lo getti e aspetti che si spenga,
lo ritrovi minuti dopo e lo riaccendi,
ma sai che durerà ancora per poco,
ne rimarrà un accendino e della carta dorata.

Dove stai andando?
Dove sei? Che fine hai fatto?
E' solo venerdì, si va in letargo,
la vita ricomincia lunedì. Un fiore, forse.
Appendi la noia col tuo cappotto,
e fissi quel cielo bianco in cartongesso.

La notte dilata i pensieri,
e il sonno gocciola negli occhi.
Ormai lo sai, il tempo è relativo,
ma quello per dormire non basta,
non basta mai a nessuno.

TEMA SUL VIAGGIO

15 marzo

...Detto fra noi, alla fine cos'è il viaggio?
Volti di gente in stazione, che guardi e studi per tutto il tempo in cui si aspetta la partenza. Il conteggio delle macchie sul pavimento della piattaforma, dei mozzoni di sigarette buttate sui binari, alcune fumate a metà o quasi intere da chi è salito in fretta sul vagone. Discorsi di circostanza con persone che tanto non vedrai mai più nella vita, una signora anziana che ti ripete in continuazione il riassunto della sua vita fatta di 11 figli, 3 aborti e 8 anni ad insegnare nella scuola. La speranza che di fronte a te si segga qualcuno di interessante, una bella ragazza, un artista, uno scrittore...La speranza che la signora di prima non debba viaggiare con te. Il finestrino come porta aperta sul paesaggio veloce, che cambia da una galleria all'altra. Le stagioni che si susseguono ad ogni fermata intermedia. La voce del capotreno che parla in italiano e inglese con lo stesso accento, l'accendersi e spegnersi della spia che indica il bagno libero. Prendere in giro, dentro di te, quella signora che dorme con la bocca aperta. Ripensare a questa signora appena entrata tutta ingioellata, con un sobrio vestito e una valigina piccola piccola, mentre tu sei stracarico e hai faticato come un mulo per attraversare il sottopasso che conduce al binario fra scale, scalette, e il solito che ti taglia la strada col trolley.
Cos'è il viaggio? Ascoltare quella musica a cui mai avevi fatto caso, porre attenzione ad ogni singola parola della canzone che non avevi capito. Riflessioni del cazzo, strane idee in testa, tentare il tutto per tutto per risolvere qualcosa che non hai mai avuto tempo per fare. Pensare a quanti, prima di te, si sono seduti al tuo posto...
Entrare con arrogante spirito psicoanalitico nella testa di quello lì, reputarlo un ipocrita, un genio, un fallito, uno che insegue il suo tempo, uno che ne è totalmente fuori. Vedere quanti vanno a fumare nel bagno, e lasciano una scia alla nicotina quando passano accanto a te. Notare com'è buffo essere un bar alla stazione di Bari. Attraversare la Campania e capire che davvero c'è un sacco di spazzatura sparsa tutt'intorno alle campagne. Origliare la telefonata di una ragazza alla sua amica che si sente libera dopo aver lasciato i suoi genitori alla stazione. Ora può fumare in santa pace!
Ma soprattuto viaggiare è portarsi dentro un ricordo di tutti i luoghi che ti vedi passare accanto, anche se solo per due secondi. E quando ci ritorni, rileggere quel ricordo, anche a distanza di tempo. Viaggiare è lasciarsi trasportare e vedere dove si arriva, prendere una strada e percorrerla sempre dritta (occhio ai muri frontali!!). Viaggiare è non sentire il peso della valigia (difficile ma non impossibile..), ma pesare con attenzione ogni singolo mattone o pezzo di strada, respirare l'aria leggera di una bella giornata di sole primaverile, in una città o un paesino, dove non sei mai stato. Pensare che il mondo è così vasto e interessante che è uno spreco invecchiare sempre in un punto. Pensare che abbiamo poco tempo (solo una vita) per incontrare tutto ciò che ci è da sempre intorno.
Questi e altri pensieri (che ora non mi vengono) sono l'essenza del viaggio...poi boh.. può essere che un giorno mi stancherò di gironzolare, ma intanto adesso è quello che cerco.

Ps. un saluto a tutti i rettili che mi seguono assiduamente!!!

SOGGIORNO A LECCE

13 marzo

...che non è un annuncio per la vendita di mobili, ma un modo come altri per dire che ho passato una notte a Lecce. Ebbene sì, in data martedì sera di marzo, io e quel gransignore del Cotenna, arriviamo tutti carichi alla stazione di Poggiardo per prendere il treno. A Castro niente station (pron: stèsciòn), al massimo un traghetto per Tirana che forse è più vicina. Cmq tutti carichi come stavamo, non vuoi che inauguravamo il momento con una stisa? E così è stato!!! Ci siamo fiondati al "bar grande" della stazione e ci siamo bevicchiati una Tuborg a testa, e considerata l'internazionalità di quella birra devo dire che l'abbiam pagata poco...1€uro ciascuno. Comunque alla fine lasciamo il "bar grande" (che poi tanto grande non era), con la sua sequenza di grandi successi remixata (del tipo Marina Marina, il ballo di Simone e una zebra à pois!!!), e ci mettiamo ad aspettare il treno. Vabbè il viaggio, si sà, è il solito viaggio tra chiacchere, scherzi da deficienti, ciuf ciuf, cambi, capostazioni che dicono cose incomprensibili al microfono, gente disorientata che gira in stazione dalle 4 di mattina perchè non capisce gli annunci e si è persa tutti i treni del giorno...ecc.
Infine (ma era solo l'inizio) arriviamo a Lecce. Vengono a prenderci Happy, Marzo, Salvatore e Luigi, e credo che siamo tutti. Sulla rotta per casa facciamo scalo in un simpatico alimentari, dove ci carichiamo 5 litri di vino, e più avanti una sosta dalle famigerate prostitute "della via de Lecce". Brutto incontro...
A casa dopo le classiche presentazioni che non servono a nulla, perchè tanto ti devi ubriacare e nemmeno fai lo sforzo di ricordare nomi che presto verranno rimossi, si aprono le danze. E qui è tutto un brindare, fare a gara, mangiare, rifare a gara, fare "il giro di San Martino", ecc. Finchè non senti come una lavatrice che centrifuga nella testa, e rigetti... pensando di aver finito il lavaggio...
La mattina dopo è sempre un po' annebbiata dal mal di testa, e dallo stomaco che non sa che fare...se suicidarsi o ricattare per soldi l'intestino, avendo rapito il pancreas (che poveretto ci va sempre di mezzo). Così con questa situazione dentro di te, passeggi per posti leggendari tipo lo Spizzico, u MagnaMagna, u Spizz, e infine il capo dei capi, ossia il Mister Pollo!!! E dove ci fermiamo noi? in un negozio di te' indiano? no, da Mister Pollo!!
Ora dovete sapere che in questo cazzo di posto fanno un panino omonimo (non vi spaventate è solo per dire che ha lo stesso nome del locale)...dicevo sto panino(e ora comincia la paura) è farcito di: Pollo allo spiedo, funghetti alla pizzaiola(?), patatine fritte, maionnaise (pron: maiònese) e checiàp (che si scrive ketchup). Per chi proprio non potesse fare a meno di farsi ricoverare per gastrointerite, c'è anche la variante con l'aggiunta di cipolle e peperoni ( che per l'occasione viene chiamato Super Mister Pollo!!!).....potete benissimo immaginare uno, con lo stomaco in quel modo di prima, cosa prova a mangiarsi solo metà di questa delizia...e aggiungeteci che lo mangia tipo mezz'ora dopo essersi svegliato (ossia il tempo medio stimato in Europa per chiedersi e dare una risposta alle domande dove sono? che sto facendo? che cazzo ho fatto ieri sera? ...ma soprattutto: sono un alieno?).
Insomma trauma dopo trauma torniamo a casa il pomeriggio. Ci ri-intreniamo verso Poggiardo. Un saluto al bar non troppo grande della stazione, e una volta a casa ci si distese garbati garbati, ma molto distrutti nel letto.
Ciao, arrivederci e grazie!

E cmq ...mi sono innamorato di Marina una ragazza mora e assai carina..tùnz-tùnz..una zebra a puà..lallalallàà...e tintarella di luna...lalalalalàà, ma sicuramente...se fai come Simone non puoi certo sbagliar ta-ta-tatatààààà!!!

ONE WEEK AFTER...ALL'INCIRCA

10 marzo
Aloha amici, conoscenti, parenti, serpenti, rettili, creature striscianti e deltaplani...insomma, lo so che parlo da solo e scrivo per nessuno, però lo faccio...
Vabbè, comunque (come il titolo suggerisce) è passata una settimana -all'incirca- da quando sono sceso al mio paesino per una fantomatica pausa dallo stress universitario. All'incirca perchè oggi è lunedì (ancora per 3 minuti), e la settimana è scattata sabato. Ma al di là di questi precisismi cronologici, volevo vedere come sembrava in maniera scritta quello che ho visto, oppure ho creduto di vedere domenica notte tornando a casa. Dovete sapere che in quest'ultimo periodo sono spesso colto da visioni mistiche o pseudo-tali, che mi attendono appena giro l'occhietto verso un angolo di strada, un cespuglio (vegetale e non altro..), o un semplice -all'apparenza- cielo stellato. Vabbè smettila di stravolgerti, direte...e invece no, sono lucidissimo. Vabbè allora stravolgiti un po' ,direte...io rispondo solo: ehehe...
Allora...dov'eravamo...sì...dicevo, domenica sera ho lasciato l'automobile (che si pronuncia "òtomobàil") a mia madre, che doveva andare a festeggiare insieme alle sue amiche donne...e già qui verrebbe da stendere un velo pietoso (o un pelo vietoso...fate voi). Cmq ritornato al bar, ritrovata la compagnia, uscito Cotenna, parlato, giocato, scherzato, bevuto, parlato, bevuto, bevuto, bevuto....si era fatta una cert'ora e abbiamo deciso di vedere un film. The Milionaire (regolarmente scaricato e piratato...che non vuol dire uscito insieme al gas posteriore..). Alla fine della tenzone (che non centra un cazzo, ma mi piace come suona) me ne torno a casa a piedi, una scarpinata infinita. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, e infatti quella lunga passeggiata mi stava per aprire orizzonti amplissimi, partendo dai luoghi che ho visto e rivisto per una vita (20 anni circamenoquasi). Una sensazione di leggerezza e di armonia, l'ho sentita...o se non proprio sentita sfiorata, accarezzata, intuita nel senso meno materiale del termine....
Insomma, morale della favola: non c'è, perchè non ci ho capito una cippa. Allora perchè scrivere ste stronzate?...credevo di riuscire a fare una cosa e non ci sono riuscito. Bene! Alla fine non si è concluso niente.
Un saluto inconcludente allora, che appunto non "conclude" l'intervento e lo priva di una fine, poi ci metto i puntini di sospenZione, che danno l'effetto dissolvenza: 3,2,1,...................................................................................... ................................................ ......................... .............. ........

DOMENICA BESTIALE

02 marzo

Ora capisco bene le parole della canzone che faceva "che domenica bestiale..ecc". Ieri infatti ho avuto una spiacevole conversazione (non vi dico con chi e su che cosa) fattostà che alla fine ci si è imbattuti in un discorso da cui non puoi mai sapere come te ne esci. Io me ne sono uscito abbastanza incazzoso e incazzato!!! Cmq appena finita questa spiacevolissima circostanza, sono fuggito a prendere Cotenna da casa. E poi via! Via lontano con la macchina, verso un orizzonte così vasto da coprire gli errori, e i dispiaceri che ho incontrato per la mia strada. E dopo ancora, un' unica meta, visibile come un miraggio nel deserto...il FEDEL BAR!!! Una volta lì siamo partiti di nuovo, ma a suon di stise e "campariggìn"!!! Una volta arrivate le 19:30 -all'incirca- via ancora verso la cena, dove ci siamo strafogati!!! Finalmente un pasto degno di essere chiamato tale, dopo tutte quelle "cose improvvisate" all'Aquila giusto per mettere qualcosa in pancia.
Alla fine l'arrabbiatura è passata per dare posto al sonno inevitabile.

NOTTE AQUILANA

27 febbraio

Sono le ore 15.00 in punto. Buongiornoo!!! Buongiorno, perchè mi sono appena svegliato, e bevo il mio solito caffettino da colazione "universitaria". Ora, uno può chiedersi: -ma che cazzo di ora è per svegliarsi e fare colazione???- (ma anche no...). Vabbè...cmq credo sia un orario consono, alla luce di ciò che ho fatto la sera prima. Allora, vi premetto che la novità di Internet a casa ha sballato completamente i nostri riti quotidiani. Così ieri sera, erano già le dieci, e noi "azzecatissimi" a poker stars, non sentivamo nemmeno gli stimoli di una fame primordiale. Fattostà che, per non so quale miracolo, o forse per pena ai Suoi occhi, Dio ci manda un messaggio, che ci invitava ad uscire con la sua macchina per le dieci e qualcosa....asp ho detto Dio?...ermmm, vabbè cmq l'essemmeesse era di una nostra amica automunita (nel senso che c'ha la macchina...e non altro come si può pensare). Alla fine dopo un fold, un river, un check, e svariati All-In (amici!!), ci scolliamo dai monitor(s) e usciamo incontro alla fredda notte Aquilana. Ora, non vi dico che freddo faceva, non vi dico quanti locali c'erano, non vi dico quanti di questi erano strapieni, non vi dico che fame cane che avevo, non vi dico quante volte l'automunita si fermava a fare discorsi insulsi con persone che non conosceva, ma soprattutto non vi dico come rimase stupìto il figlio del re nel vedere quanto il re era bello!!! Insomma alla fine verso le 3 torniamo a casa. Qui Antonio, fido coinquilino, mi inizia alla scoperta di Ragnarock! Beh cominciamo a giocare così per fare, e in men che non si dica si fanno le 7 e mezza di stamattina. Usciamo di casa per prendere le sigarette (di Antonio), e un panino. Ritorniamo e poi via a letto. Ed ora eccomi qui -sono le 15:16- che aggiorno il blog ascoltando DeAndrè...che cazzo di giornata!
Cmq domani alle 14:00 partenza da Roma per Lecce!!!
Spero solo di essere sveglio per quell'ora....oddioooo....

ERA ORA!!!

26 febbraio

Era ora!! Era ora che mettessi internet nella casa in cui abito adesso. Era ora che aggiornassi questa sottospecie di blog. Era ora per tante cose....
Oggi è una bella giornata (e chi se ne frega?-direte), ma oggi è una bella giornata e va goduta. Ora lo so che mento a me stesso dicendo ciò, perchè credo che passerò tutto oggi incollato allo schermo per recuperare mesi e mesi di inattività in rete. Ma oggi è comunque una bella giornata. Che dire? Sembra ieri che ho cominciato la mia vita da universitario- per modo di dire, perchè sono molto lontano dal topos mentale che uno ha di questa cosa-...Cmq devo dire che mi trovo molto bene, la casa è bella, i coinquilini un po' meno, ma tutti simpatici e fortissimi! Ah, una precisazione, la casa ERA bella, ora fa schifo, puzza di fumo, e abbiamo accumulato quintali di spazzatura sul balcone da far invidia alla Campania dei bei tempi andati! Ma si cazzeggia, si conosce gente (soprattutto ragazze!!!) e questo è ciò che conta. Questo è il riassunto della mia "università" fino ad ora. Naturalmente ho omesso disavventure notturne, guai con la legge, e immancabili figure di merda (che sono il mio pane quotidiano). Niente di nuovo verrebbe da dire. E forse è proprio così. Ma alla fine si sa, la vita è tutta un quiz, basta sapere le risposte, o inventarsele e farle credere giuste agli altri...

DA QUANTO TEMPO!!

15 novembre
Rieccheme qua...
Dopo lunghi mesi di inattivo letargo di rete, sono tornato a scrivere nel mio space. Ne approfitto di queste ore di totale nullafacenza, in quanto domani si va a Bari a vedere gli stage dell'università. Cosa dire?? è passato tanto tempo dalle ultime cazzate scritte, e ne ho vissute molte altre in questi ultimi periodi. Molti amici sono partiti a studiare (così dicono..) altri sono rimasti a lavorare, altri sono andati sempicemente in bagno e non sono più tornati...tutta colpa del racket degli idraulici. Infatti questi, invogliati dal celeberrimo Super Mario, si divertono ad aprire varchi interdimensionali, onde acquistare un po' di fama come il loro italo-americano predecessore. Il fatto è che questi portali si aprono nel momento in cui si tira lo sciaquone, ed è ormai troppo tardi per sfuggire al risucchio. Una vera trappola diabolica. Una leggenda narra di un uomo che è riuscito a scampare al vortice, ha dovuto lottare contro funghetti (cutanei), verruche, stronzi galleggianti, e soprattutto contro le irriducibili tartarughine cappottabili. Un vero inferno, o un vero paradiso se siete un germe in cerca di fissa dimora... Tuttavia, dopo aver sconfitto tutte ste schifezze, dopo essere uscito dal labirinto dei 1000 condotti, e dopo aver aiutato una vecchina ad attraversare la strada... è uscito dall'incubo!!! Si era solo addormentato sulla tazza del cesso, con un giornaletto porno in mano...
Ma tu guarda che storie...roba de matt'.
Cmq ho finito le stronzate, era solo per sprecare un po' di spazio, che è da tanto che non scrivo niente.
Se vi è piaciuta la storia lasciatemi un commento, sennò fottetevi e inventatene una voi...nell'attesa vi mando una flotta dell'esercito di tartarughine cappottabili.

THE WHITE QUEEN WALKS AND THE NIGHT GROWS PALE

25 novembre
I White Queen al Lulus.
Incredibile, chi l'avrebbe mai detto!!! Ebbenesì!!! Sono reduce da una nottata di rocckeggiamento allo stato puro!!
Infatti ieri sera al Lulus (non voglio fare pubblicità occulta), dicevo al Lulus...sì, al Lulus ci sono stati i White Queen, una bella cover band dei mitici. Vi ho già detto che era al Lulus?? Scherzi a parte è stato fenomenale. Il locale era strabordande di persone che in un apocalittico marasma infernale si accanivano ad arrivare al tanto ansimato tavolo prenotato, nuotando fra culi, tette, e....qualcos'altro. Anch'io ho fatto lo stesso, nel senso che ho nuotato fra le suddette cose, ma non avevo prenotato. Per fortuna il Fato mi accompagnava quella sera - gli ho dovuto pagare il parcheggio, che lui non aveva spiccioli. Per fortuna che ho incontrato un mio caro amico di castro, non che ex chitarra solista dei Galletti, che colgo l'occasione per salutare(non i Galletti, ma lui).Così ho congedato mio padre, anche perchè tornavo a casa con Giuseppe(di cui prima). Dopo aver ordinato una bella birra doppio malto da 0,5l e un po' di noccioline per il fato (sempre di cui prima!!), ho aspettato in trepidante attesa l'inizio del concerto, previsto intorno alle 22.30 , osservando il libidinoso spettacolo di forme femminili che mi si parava innanzi( prime fra tutte le "hostess" della nastro azzurro) . Già! Previsto, infatti è cominciato alle 23.15 inoltrate. Comunque è stato un bel botto! Uno spettacolo davvero gasante e incarnante, grintoso e potente..insomma alla Queen ( o per lo meno alla cover-Queen). Abbiamo rocckeggiato tutta la notte. Eravamo un bel gruppetto di accaniti: io, la Rainò e le sue super amiche, Marco D'Aurelio, Giuseppe e i suoi amici(tra l'altro simpaticissimi nonostante li abbia conosciuti la sera stessa), e..dulcis in fundo il Fato ( che tra l'altro mi ha fatto spendere un capitale, con la scusa che non aveva spiccioli!!!). Insomma morale della storia: 1.Sono tornato all'1.30 circa a casa; 2. Mi sono svegliato con tutti i muscoli del rock indolensiti(muscoli usati per scuotere la testa); 3. Meglio essere sfigati che spendere tutto per mantenersi la Fortuna o il Fato amici!!!

24 Novembre 1991


24 novembre

24 /11/1991-2006 15 anni

Legends never die. Nient'altro. Non ci sono parole per descrivere il senso di vuoto che provoca l'addio, la scomparsa di una persona. La scomparsa di un amico, un artista, un eroe. Roger Taylor, alla domanda descrivi che persona era Freddie, rispose : " In una vita sola??". Già sto parlando di Farook Bulsara, meglio conosciuto al mondo come Freddie Mercury, il frontman dei Queen. Quindici anni orsono, scomparse ormai distrutto dall' AIDS, in un'umida domenica londinese. La sua eredità? La musica che ha cambiato il mondo del rock e non solo. A Montreux c'è una statua che lo commemora. Un'iscrizione: "Lover Of Life, Singer Of Songs". Queste le parole che per Brian May e per il mondo intero lo riassumono. No, non è riduttivo riassumere una persona in 6 parole, perchè anche esse sono infinitamente vaste come la sua dilagante personalità.
Se volete commemorarlo fatelo semplicemente lasciando una frase. Ecco la mia:

THE SHOW MUST GO ON

LUCCA COMICS & GAMES 2006

18 novembre
FUMETTO CHE PASSIONE!!!
Attenzione state per leggere una storia che vi farà strabordare il cervello, entusiasmare le membra, incuriosire ogni singolo quanto della vostra materia.....o nel peggiore dei casi vi farà sprofondare nel sonno più nero(stile lezioni di religione alla quinta ora..). Prendetela come volete, ma fatto sta che io e il mio fido amico Zaffo la "notte" (erano le 6 di mattina) del 31 ottobre corrente anno ( tradotto 2006), siamo partiti per un viaggio che avrebbe cambiato il nostro modo d'essere. Dopo lunghi ed interminabili kilometri, nel tardo pomeriggio di quel fausto dì arrivammo in una frazione di una frazione di Bologna: Idice San Lazzaro. In questo ridente paesino risiede la dimora della sorella maggiore di Zaffo, sposata con un figlio...(vuol dire che ha un figlio e che è sposata con un uomo...-no perchè con i tempi che corrono non si sa mai cosa va a pensare la gente...-). Il giorno seguente, dopo esserci rifocillatici e riposatici e rinfrescatici e ...antistatici... partiamo per la tanto sospirata (aaahhh-sospiro-) meta. Già...sospirata perchè ci siamo arrivati dopo mille e più sosopiri. Infatti il nostro autista, in arte il papà di Zaffo, ha erroneamente sbagliato uscita e così dopo una novantina di chilometri, ci siamo ritrovati ad Arezzo. Ma non per questo privi di speme (speranza...non altre cose che so cosa pensate....), ripartiamo per Lucca. Arriviamo quivi verso le 16.00 pm, bene abbiamo 3 ore di fiera da goderci. Dopo aver fatto il biglietto e aver indossato il braccialetto di riconoscimento, si apre a noi innanzi una dimensione parallela piena di esseri strani e dalle brufolose fattezze, gente con lunghe alabarde, ninja che sgattaiolavano da un albero all'altro,e ancora maghi occhialuti folletti sperduti fra le gambe delle signore( chissà perchè proprio quelle delle signore..), insomma questo ed altro. Così, dopo esserci incoraggiati a vicenda ci immergiamo in questo limbo dal ritmo tracotante. Io parto per accaparrarmi il sempre irraggiungibile primo numero di Dragon ball, e finalmente lo trovo. Avrei voluto comprarne due per la felicità, ma dovevo servare i miei liquidi(soldi e non urine) per altro ancora.Infatti arrivato allo stand della panini mi fiondo su tutti gli arretrati del Rat-Man, in più mi compro pure una tisciert, evvai!!! Ma non faccio appena in tempo a farmi fare un disegno più autografo da uno che fa witch(per mia sorella) che la giornata è già finita. Non male come primo giorno. arrivati alla base controllo il bottino di guerra: tutto rat-man dal 10 al 18(che dal 19 in poi ce li ho tutti);rat-man 57(in anteprima); T-shirt di rat-man; dragon ball 1; speciale witch lucca comics2006( x mia soru);il signore dei ratti( per altro quasi introvabile perchè ormai fuori produzione).
L'indomani ritorniamo. Precisamente verso le 13 andiamo in un loco chiamatosi auditorium dove vediamo due episodo in anteprima del cartoon di rat-man, che sarà presto trasmesso sulla rai. E - tenetevi forte- si è tenuta una conferenza con Lui...si LUI il maestro...come maicòl geckson???..dai se dico Lui... Leo Ortolani il creatore del ratto più famoso di tutti i tempi. Da quando l'ho visto non mi sono lavato più gli occhi..infatti non ci vedo più tanto bene da allora..mah..sarà lo studio.....Tutto il resto è passato in fretta..troppo in fretta che ricordo solo poche immagini a mo di flash...insomma m'aggiu straccatu cu scriu!!!
Ora anche voi sapete il mio odisseico viaggio verso il modo dei fumetti, fatto di inchiostro, matita e riccioli di gomma...ma sopratutto non dimenticherò quella ragazza travestita da Yugi-Oh con cui mi son fatto una fotazza che presto vedrete.
Ma è il momento di tornare alla realtà, fatta di libri, penne e scuola.....e serate di alcool con gli amici..ma questa è un'altra storia, forse un giorno..chissà ve la racconterò.....

IL MANDOLINISTICO

23 ottobre

CHE E' STA ROBAAAAA?????- Ve lo siete chiesto,vero? -- per niente, no?...vabo',comunque-- ....dicevo ve lo sarete chiesto veroooo??? - E tutti: siiiiiiiii!!!. Molto bene, dato che vi vedo così curiosi ve lo spiegherò. Questa parolona "Il Mandolinistico" appunto(spero di averlo scritto bene, sennò quelli dela redazione chi li vede poi....gasp!).. dicevo è il titolo scelto(non so da chi, ma in caso questa persona stia leggendo questo blog: ACHTUNG a te!!!), per il giornalino scolastico. Ma ora credo vi stiate chiedendo cosa centri io con sta' cosa,vero?? ( dai non dite no, che vi vedo trepidanti e sbavanti di curiosità....insomma non ve passa mancu per l'anticamera du cervellu....)Comunque voi avete di fronte il .....ehm...non so come si dice... disegnatore?! no, forse è una parola grossa...ehm..vediamo..illustratore??no,troppo altisonante...grafico??...uhmm..sape mutu de professionale...insomma io sono quello che fa i disegni, naturalmente insieme alla Federica Rainò, ca mancu scherza culla matita!Brava Rainò!! Per vedere le mie (più che creazioni) "creature", vi invito a leggere il primo numero dell'anno del giornalino scolastico di prossima stampa. Non è che vorrei farmi propaganda eh! sia ben chiaro, ma ormai sono così abituato a sentire il supplente scrittore farsi propaganda, che ho acquisito il suo stesso format celebrale....
Vabo' comunque GUARDATE AMICI che il mandolinistico vi attende,è dietro l'angolo, per strada, in casa vostra, nell'acquario dei pesci, dal lattaio, nel vostro cellulare......persino nella vostra biancheria intima.....lui vi attende..brama nel buio...blablabla....

DU IU SPIC INGLISC??

09 ottobre

Cari amici, non so se a voi è mai venuto il desiderio impellente di trovare qualcosa di divertente durante le lezioni d'inglese, sapete ....qualcosa di svagante mentre il/la prof. decanta le sicuramente interessantissime vicende della vita dell'autore da studiare, il quale per me poteva benissimo non nascere o comunque spararsi prima di commettere l'errore di scarabocchiare gli allora preziosissimi fogli di carta con delle stronzate letterarie!!! Cmq dicevo, in questi casi bisogna aasolutamente fare qualcosa qualsiasi cosa. Ed è così che io ed il mio fedelissimo compagno di banco Zaffo, ispirati dalla stravagante pronuncia britannico-calabrese-barese-campana (e chi più ne ha più ne metta!!) abbiamo incominciato a scrivere un inglese italianizzato(insomma scriviamo come si pronuncia).Non dico che siamo stati i primi a farlo,ma di certo non credo ci siano molte persone così dementi. Così il nostro amico William Shakespeare diventa "Uilliam Scecspir" o quell'altro drogato di William Wordsworth si tramuta nello psichedelico e figo "Uilliam Uozzuoff" . Ma la vita non è fatta solo di Uilliams (consiglio per qualcuno che conosco...) così si presenta a noi anche Franghestàin(pronuncia originale del prof). Funziona pure con i film per esempio Higlander sarà Ailànder....ecc. questi sono solo i primi nomi a cazzo che mi sono venuti in mente, ma potete sbizzarrirvi a iosa con qualsiasi parola...sembra una scemenza ma è esilarante; ci vuole per spezzare dopo ore di noia infinita. Non mi resta che congedarmi da voi con un sonoro bo'pardon e augurarvi buon divertimento con l'inglese fatto in casa!! Bai Bai !!!

DIREI...INSOLITO

07 ottobre
Questo è l'anno più strambo che mi sia capitato
Cari amici, quest'anno scolastico è cominciato in uno strano modo e sta continuando in una maniera non molto differente.
Allora: a parte il fatto che la mia classe è a quota -2 studenti rispetto all'anno scorso, anche i professori sembrano scarseggiare. Per i corridoi si aggirano strane presenze, supplenti in tutti gli angoli, nei bagni, nelle classi, ne ho trovati un paio copulare nello sgabuzzino di cosimo, e uno incastrato nel distributore tra una croccantella e un pacco di crackers al pomodoro!!! Un'assurdità. Enon vi dico quello che ci è capitato a noi.Un'assurdità abnorme!! Tanto per cominciare è uno scrittore stravagante, vive dei suoi libri e delle sue ore di supplenza. Poi il preside- forse perchè gli faceva pena- ha voluto acquistare ben tre copie della sua ultima opera.Un MALLOPPONE di 700 e passa pagine!!! Inoltre dice di essere laureato (e sottolineo dice..) in lettere moderne e contemporanee, e odia fare latino, o per lo meno grammatica latina. Ditemi che volete ma io a questo gli innalzo una statua d'oro e la metto a lurds per farla contemplare da tutti gli studenti che hanno poca simpatia per il latino (insomma che non se ne posson fregar di meno di tutte quelle stronzate stronzatorum!!!).
Per non parlare poi de sti svizzeri. C'è chi dice di vederli fare merenda, chi ipotizza che siano una scusa per invogliare i ragazzi a venire a scuola(per vedere le svizzere). Insomma io non gli ho mai visti. Due sono le cose o questa è una delle solite trovate pubblicitarie di Pippi o....- un'attimo mi suggeriscono dalla sala conferenze che quelli che vanno in giro con gli infradito ad ottobre sono i nordici- Ah! E io che credevo fossero i soliti coglioni che pensano ancora all'estate!!!Ahah... Non rido troppo perchè anch'io penso all'estate....anch'io sono un coglione.... - sig-

Cazzo!! E' già ora??

11 settembre
"E si eh belli miei dovete studiare sennò vi boccio neh?!" , così diceva la vecchia cara prof delle medie....eh bei tempi quelli, allora si che si cazzeggiava tutto il giorno: fra compiti copiati in classe all'ultimo secondo, toccate alle tette fresche fresche di qualche ragazza precoce, sogni erotici e cazzate a ruota con gli amici il tempo volava e tu rimanevi un coglione!
Ora non è cambiato niente, tranne per il fatto che tutte le ragazze al liceo hanno le tette (salvo eccezioni -vedi intramontabili tavole da surf). La scuola è sempre la solita si studia di più e ti rompi i coglioni il doppio ogni anno che passa, ma alla fine ti abitui, così come un leone si abitua a non cagare sugli altri, tu ti abitui ad avere i coglioni rotti 6 giorni su 7 (sempre salvo eccezioni). Ma alla fine che possiamo farci? E' il destino dello studente, bisogna avere coraggio, costanza, e .... perchè no? anche culo. Soprattutto culo. Necessariamente culo. Indispensabilmente culo........ ecc..culo.........

SALVE EVERYBODY!!!

Ciao a tutti navigatori della rete!
Se siete arrivati qui vuol dire che siete nella mia di rete!! ahahahahahaha!!!!!
Niente paura qui troverete solo tante cazzate -se avrò il tempo di metterle per iscritto- e tanto altro (ecco la prima per esempio)!!!
Questo blog è la trascrizione del mio blog precedente, che per maggior visibilità ho deciso di spostare qui. Naturalmente troverete tutti i vecchi post e tantissimi nuovi. E in più molti disegni, storielle e come già detto cazzate...


Non mi va di scrivere nient'altro ma occuperò ugualmente questo rigo dicendo qualcosa.