sabato 3 ottobre 2009

PER CASO, IN GIRO

Ciao belli, è da un po' che non scrivevo qualcosa di solido. Ultimamente ho solo scritto note informative per il nuovo blog. Approposito, vi piace? E' bello spazioso qui. Se batti le mani si sente il rimbombo come nelle case nuove e non ancora arredate ihihih.
-CLAP! CLAP! AP!AP!AP!P!P!-

Forse non lo sapete ancora, ma vi dò una notizia bomba sulla mia vita da universitario. Forse non ve ne fregherà molto, ma dopo aver rischiato di lasciare le penne all'Aquila, ho deciso di trasferirmi a Teramo. E ultimamente sono mancato proprio per sbrigare queste faccende burocratiche.
Il Piano è molto semplice e coinciso: Partenza da Lecce, arrivo in prima serata a Salerno da Peppe. Cena, birra, dormita e la mattina dopo si riparte. Sveglia alle 5 (di mattina!!!),e via sul treno Salerno-Napoli. Breve colazione in stazione, e alle 8 o' clock (come si dice a Napoli) si parte sul pullman per L'Aquila. Arrivo previsto per le 11.30 circa.
Detto ciò sembra tutto perfetto. Io dopo le undici dovevo trovarmi con la prof per verbalizzare l'ultimo esame di inglese dimmerda. Tutto perfetto...
Ma poteva essere davvero? Cioè,intendiamoci bene. Poteva a me andare tutto liscio come l'olio e come la testa di Collina?
Certo che no! -E ci stavate pure a pensare?-
Ma il bello (che poi è il brutto), è che sembra tutto apposto fino all'ultimo, e in due secondi accade la catastrofe!
Ma andiamo per gradi. Io e il mio degno compare Peppe ci svegliamo in tempo. Non ci potevo credere, ma è così. Già qui avrei dovuto capire che era molto strana come cosa, e insospettirmi...Ma ero troppo stordito dal sonno per sospettare di una circostanza così fortunosa.
Vabbè, riusciamo ad arrivare in stazione puntuali, e facciamo pure i biglietti. Il treno arriva preciso a Napoli, e facciamo pure colazione. Non ci rapina nessuno, non ci chiede i soldi nessuno e arriva il pullman. Dentro è il tripudio del meltin pot. Dietro al nostro sedile c'era tipo il padre di Bruce Lee, che prima di salire ha degnamente salutato il suo bravo figliuolo con onore, che tra l'altro ha portato il padre sulle spalle da casa alla stazione. Più le valigie di cartone.
Poi entra uno con i fazzoletti, gli ombrelli, e le cazzatelle varie, che con spiccato accento partenopeo ci chiedeva un piccolo obolo in cambio di un gadget omaggio, in questi toni:" Iamm'e ! Signora bella, accatat'v' o' fazz'lett ! Che pozz' fa', era meglio andare a rubbare? Io qui shto lavorann', accattat'v'ill!!" ecc...
Dopo ciò si parte, e dal sedile dietro di noi si solleva un triste canto cantonese, di addio alla famiglia.
Il viaggio procede tranquillo, tra Peppe che ripeteva per un esame, che doveva dare, e io che leggevo le Sacre Scritture...la Bibbia per intenderci.
Dopo ore e ore, finalmente arriva il momento della sosta! Aaahhh, la sosta! Si mangia, si va al cesso ecc.
Maledetta sosta! Eh sì perchè tutto era andato bene, ma proprio quando era fatta, proprio a poche mezz'ore da destinazione, il mondo crolla e si accartoccia su se stesso.
La catastrofe si chiama CONTROLLO DELLA FINANZA!
Vabbè, siamo apposto, pensi, non siamo mica spacciatori.
Fattostà che ci fanno scendere uno per uno, e alla fine delle scalette, ti attende il cane sniffone che ti annusa in cerca della sua tanto agognata dose. Sia io che Peppe passiamo incolumi e andiamo a mangiare. Ma al ritorno dal bar troviamo i GdF ancora a ronzare attorno al pullman e con due passeggeri -all'apparenza stranieri- tra di loro. L'attenzione si sposta sui bagagli. Questi, oltre ad una borsetta con i pannolini -avevano un bimbo piccolo in braccio- avevano caricato pure un passeggino. La finanza si sfrega le mani e quasi sbava.. finalmente qualcosa da smontare!!! Insomma, smontano e rimontano la carrozzina per pignanta e pignanta volte, ma nulla si trova. Alla fine trattengono il marito-padre per questioni sul permesso di soggiorno o simili. Dopo un'ora passata a fare guardia e ladri si riparte. La moglie-madre-similstraniera, piangendo, risale sul pullman per ultima. Le toccherà arrivare ad Ancona senza il suo caro, trattenuto ad Avezzano per questioni di sicurezza internazionale! Magari il bimbo era una bomba, e volevano sabotare il viaggio per l'Aquila. Beh in un certo qual modo ci sono riusciti, perchè il mio appuntamento con la prof era bello che andato.

Ma non finisce qui. La sfiga cammina per strade misteriose. Ma arriva sempre a casa mia però...







A presto con il seguito del racconto!!!

2 commenti:

  1. Tocci ma che cavolo!!
    batto e stra-batto le mani ma non senti l'eco, non è che ti sei "bevuto" un "chilo" di mariuana per sentirlo?
    Certo che no, perchè altrimenti con il test del palloncino ti avrebbero sgamato i cani sniffoni che ti hanno fatto scendere dal treno.
    La mia considerazione E' che si, in effetti è triste che le mogli simil-stranieri debbano viaggiare piangendo (ma tanto c'è il napoletano che vende i fazzoletti no?) in treno, perchè il loro marito è trattenuto, ma sai... cos'altro fare ora che di nient'altro si parla se non dell'allarme bambini bomba?
    questi bambini bomba sono inaffidabili, tu, dimmi la verità ti fideresti di un bimbo bomba?

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  2. ...tutto sommato preferisco un bomba-bimbo..e ho detto tutto...

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